È iniziato il giorno successivo alla mia 1ª iscrizione, mi sono sentito IMPEGNATO, ho voluto incominciare forzando da subito i carichi di lavoro, il risultato è stato una grave infiammazione del tibiale anteriore che mi ha costretto ad un mese di sosta forzata e a terapie di riabilitazione al laser e ultrasuoni con quotidiani pediluvi in acqua ghiacciata.
Questo episodio mi ha turbato molto ma mi ha fatto capire che dovevo irrobustire tutta la mia struttura muscolare per prepararla a sostenere lunghe distanze con il peso di uno zaino da 10 kg. Non potendo correre ho deciso di iscrivermi in palestra dedicando il mese di sosta a esercizi di irrobustimento specifico per la corsa. Alla ripresa degli allenamenti ho l’impressione di avere messo gli ammortizzatori. La decisione di affrontare queste corse deve iniziare conoscendo per prima i rischi a cui si va incontro. Il deserto come il mare e la montagna va rispettato, sottovalutare anche un particolare può compromettere seriamente la gara o la propria salute. Esistono numerose riviste che offrono tabelle più o meno adatte per ogni persona che vuole correre almeno fino alla maratona, ma per affrontare un’ultra c’è veramente poco, qualche libro e poi molti racconti di atleti che hanno vissuto esperienze simili.
MARATHON DES SABLES: Facendo tesoro delle mie letture riguardanti le basi fisiologiche dell’attività sportiva applico ai miei allenamenti il principio del sovraccarico progressivo
Le ultime quattro settimane riduco progressivamente peso e chilometri ed inizio attività di recupero (massaggi - solarium – sauna).
E’ la mia prima corsa a tappe, voglio arrivare alla vigilia senza infortuni, ho saltato qualche allenamento per non forzare troppo.
In 5 mesi percorro più di 1.000 km con lo zaino e mi procuro varie slogature alle caviglie che comunque al termine del recupero mi permettono di riprendere gli allenamenti abbastanza velocemente.
SAHARA RACE: Anche per questa gara uso lo stesso metodo, solo che accelero i tempi perche la preparo in due mesi.
GOBI MARCH: per questa inserisco qualche allenamento notturno, giusto per variare un po’, e provo il copertone ma non sarà una grande scelta, (in realtà mi stavo preparando anche per l’UTMB).
ATACAMA: qui invece lavoro più sulla qualità dell’allenamento effettuando almeno una volta alla settimana ripetute sia con lo zaino che senza. Quello che accade invece è l’aumento del carico dell’allenamento, sia in termini di KM che di durata, come sempre l’appetito viene mangiando.
La mia palestra: i colli euganei, 187 km quadrati sempre aperti a tutte le ore, poco frequentati nel senso che non ci sono mai affollamenti e con un gran numero di sentieri con diverse difficoltà e tipologia di terreno.
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