Atacama Crossing 2008 |
Oggi le partenze sono divise in tre gruppi, 10, 11 e 12 per fare traguardare più o mento tutti insieme l’arrivo. Io faccio parte di quest’ultimo, vado di buon ritmo come al solito, l’ultima frazione viene sempre corsa da tutti quasi come fosse la corsa della domenica.
La partenza
Il terreno è ancora una volta molto vario, ondulato ghiaioso dune, sento le mie caviglie al limite, twistano ancora un paio di volte creandomi non poca apprensione, non rovinare tutto, manca poco.
Sto seguendo un gruppetto con Dean al comando ma vanno troppo forte per me, li lascio tenendoli a vista, mantengo la mia posizione, mi sta bene cosi, non posso ne migliorare ne peggiorare.
Tutto procede bene, arrivo in vista del traguardo e quando tutti gli amici arrivati mi vedono dalla distanza è un boato di urla applausi sirene, il mio viso allora assume un sorriso che fatica a restare dentro ai suoi confini, tanta è la gioia per aver concluso questa grandissima avventura.
Baci, abbracci e strette vigorose non si risparmiano, 10 km in 55 minuti, dopo averne percorsi 240, uno zaino che ora è di circa 4 kg in un terreno desertico, è un bel risultato. È ora di mangiare le mia fetta di pizza e di bere la mia coca, il loro sapore sarà indelebile tra tutti i ricordi.
L’arrivo è sempre emozionante, è il miglior premio per le fatiche sostenute, tutto intorno a te assume, dopo il traguardo, un calore inaspettato, anche le persone che curiosano sentono di doverti una pacca sulla spalla, forse solo lontanamente immaginano cosa hai attraversato.
Rientro con i mie compagni italiani a piedi all’hotel, la logistica di questa corsa è stata perfetta, solo un’ora di bus all’andata per raggiungere il campo.
La prima cosa che faccio è chiamare a casa, ho veramente voglia di sentire la mia famiglia.
D
L'arrivo
oppia doccia e poi via in centro per gli ultimi acquisti, questa volta da solo cosi mi muovo più liberamente.
Alle 18.00 inizia il banchetto di fine corsa, in un tipico ristorante all’aperto, anche questo con due bracieri dove viene acceso il fuoco.
L'arrivo
Finalmente in abiti “civili” ci scambiamo indirizzi e biglietti da visita poi iniziano le premiazioni e inaspettatamente ricevo il premio di categoria (anche nel Sahara l’avevo vinto), faccio il mio discorso davanti a tutti naturalmente in inglese e ricevo un caloroso applauso, è stato ancora una volta emozionante.
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