Gobi March 2007 |
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La partenza è alle 9.04, provo a tenere il ritmo dei primi, ma dopo circa 30’ devo rallentare, vanno troppo forte per me, comunque la corsa mi serba un gran bel duello con i due tedeschi: la Nina e il suo amico (Mds e Budwater sono tatuati sulla schiena di lui - un bel biglietto da visita) ma come sempre la gara inizia a metà e si gioca sull’ultima frazione.
Oggi sono ottavo, è una grande soddisfazione, in questa tappa non ci sono le solite tende, ogni gruppo viene ospitato in una casa del villaggio (Tajiki) arroccato sul fianco di una montagna e circondato dalle coltivazioni locali.
Faccio un pò fatica a trovare la casa e mi arrabbio con chi mi accompagna, un locale che non parla nessuna lingua conosciuta al mondo.
Una volta sistemato l’atmosfera comincia ad assumere contorni veramente mistici, la famiglia è numerosa, nonni genitori figli zii e un gran numero di bambini che cantano gridano e si muovono dappertutto. Sono gentili e curiosi, offro loro la mia frutta secca che apprezzano volentieri, ci scambiamo parole che nessuno capisce e con pochi gesti cerchiamo di comunicare, una cosa è certa, anche loro come noi si divertono in questa scena di profonda intensità.
Ci offrono del pane e dello yogurt di capra che apprezziamo molto, tutti noi vogliamo fare foto insieme a loro, i più anziani e i bambini accettano volentieri mentre le donne scappano ridendo e noi rispettiamo la loro riservatezza.
Un fatto veramente curioso avviene quando andiamo a dormire, ci sistemiamo tutti nella stanza avvolta dai loro bellissimi tappeti e una volta dentro ai sacchi a pelo, loro si siedono a guardarci in silenzio come fossimo uno spettacolo da vedere dopo cena.
La magia di questa atmosfera era tale che da far quasi presagire il rientro di guerrieri a cavallo.
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