RTP Nepal 2011 |
La mattina fa un freddo cane, resto in tenda fino all’ultimo ho dormito con tutto quello che avevo.
Alla partenza metto i guanti e “l’impermeabile” e iniziano i 10 k di salita, vado bene non mi fermo mai ho trovato un buon ritmo impiegando 2h 30m.
Siamo sul punto più alto con vista sull’Himalaya e l’Annapurna, faccio le foto e poi giù, una discesa da incubo sembrano gli scalini di KFP.
Rischio ancora la caviglia sx per la 2 volta ma resisto e vado avanti, non ci sono più le bandierine segna percorso e sto scendendo forse per una strada sbagliata, il pensiero di doverla risalire mi demoralizza, discuto con un americano che alla fine avrà ragione, mi regalerà il braccialetto.
L’arrivo non è al campo ma in un villaggio che ci ospiterà per la notte, una bella sorpresa, alloggiamo in camere da 2 persone sono con Davide, è una bellissima esperienza. Ancora una volta Stefano in pantaloncini mi appare con una lattina in mano dicendomi che mancano pochi metri, la sua vista mi rallegra un sacco.
Faccio una doccia calda sciacquo i vestiti e stendo tutto al sole per asciugare prima del buio, mangio col gatto che cerca di fregarmi la carne, ma si deve accontentare delle briciole.
Faccio un giro per il paesino, compro del pane e poi vado giù al fiume a fare un bel pediluvio ghiacciato, caviglie ginocchia e tutto il resto sono state messe davvero a dura prova. Sto molto bene, le forze sono stabili e recupero presto sono contento.
Mangio molto e la sera ho un buono pasto da usare in albergo, riso lenticchie e verdure è buono poi a letto a preparare lo zaino per domani che c’è la lunga, 74 k e 3.000 mt di dislivello. Le brande sono belle dure e dormo almeno 8 ore.
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