Dopo questa parentesi si ritorna a pensare alla corsa, per quanto possa sembrare semplice la cosa, le informazioni che ci vengono fornite in anteprima non sono mai molto buone, molte ore di corsa che magari poi vengono ridotte o per ragioni ambientali o per le difficoltà della nave ad arrivare puntuale all’appuntamento.
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Riprende la corsa
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Oggi ci aspetta una prova lunga, la temperatura è di -7° e nevica, quindi l’equipaggiamento viene adeguato. Giacca in goretex, maschera da sci, dobbiamo portare anche il sacco a pelo per ripararci in caso di necessità durante le operazioni di sgombero.
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Abbigliamento speciale
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La difficoltà nella corsa consiste soprattutto nel prestare attenzione al sentiero che si crea con il passaggio degli atleti, se esci sprofondi fino all’anca, e dopo un po’ diventa scivoloso perché impaccandosi si ghiaccia e si perde molta aderenza.
Questa volta il giro è più lungo e riesco a trovare un buon ritmo di corsa, durante gli incroci mi divertivo a tirare palle di neve a tutti.
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Difficoltà della tappa
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Partiamo alle 16,40 e corriamo per 4 ore e 30 minuti. Io percorro 23,80 km e sono 6°.
Ogni arrivo è sempre visto come una liberazione, in questo ambiente in particolare e per il tipo di formula arrivare significava comunque la fine di una sofferenza legata al freddo, alla ripetitività degli anelli, e al fatto di dover affrontare il rientro in velovitè.
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Ogni arrivo è sempre visto come una liberazione
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