Al risveglio, vado in bagno e faccio diarrea, tornando vomito il resto, bell’inizio mi dico, prendo un thè caldo e mangio qualche biscotto per colazione, non so come farò oggi.
Alle 7.00 si parte ed è il secondo incubo della giornata, salite salite e ancora salite, trovo il paesaggio molto simile ai miei colli euganei, in discesa mi slogo entrambe le caviglie una in modo più leggero, continuo a ripetermi di andare piano, sono qui per un altro motivo. Questo pensiero mi accompagnerà sempre.
L’arrivo al campo è una liberazione ho impiegato un sacco di tempo, 6.30 per fare 28 km dovrei essere intorno al 100° posto ma è solo per la cronaca.
Faccio fatica a mangiare, non ho fame, non ho sete, è strano ma non ci posso fare niente. Non voglio stare intorno al fuoco, fa un freddo da matti vado a letto alle 18.30 e mi addormento subito, mi sveglio alle 5.30 dopo 11 ore quasi ininterrotte. Molto ma molto bene.